Tappa 2 San Giacomo-Dovera

Lunghezza percorso: 27,70 Km

 

 

Dalla chiesa di San Giacomo si possono scegliere due opzioni: quella più semplice è tornare per la strada da cui si è arrivati e al bivio svoltare a destra, quella più impegnativa è proseguire lungo la strada dalla chiesa di San Giacomo fino ad incrociare un piccolo fosso che bisogna tener sulla destra, dopo alcuni metri il fosso ne scavalca uno molto più ampio, entrare in quello più piccolo (che ho sempre trovato vuoto) e utilizzarlo a guisa di ponte per raggiungere l’altra sponda del fosso più grande. Per uscire dal fossatello bisogna issarsi a forza di braccia su di una chiusa. In entrambi i casi ci si trova sulla strada che porta al Provinciale 13, prima di raggiungerlo una svolta sulla destra (che lascia il tracciato della Regina) consente, se non si vuole costeggiare il Provinciale, di raggiungere San Latino allungando un po’ il percorso. Il Provinciale può essere percorso sul margine della strada (non è molto trafficato) o in alternativa è possibile passare sul lato sinistro e scendere verso i campi dove una serie di ponticelli e strade di servizio arrivano quasi fino a San Latino. Entrare nell’abitato dallo svincolo e prendere a sinistra su via Ala Ponzone quindi a destra su via Pallavicina che si riallinea al tracciato. Proseguire fino alla curva ad U dove, alla destra di un cascinale, un ponticello immette su di un sentiero. Qui il tracciato della Regina riprende l’aspetto già descritto: un terrapieno di tre-quattro metri costeggiato su entrambi i lati da due fossi.

Il tracciato tra San Latino e Montodine. A destra dietro le piante corre un fosso – Marton Maggio 2016

Seguire la strada fino a che questa fa una curva verso destra, a questa altezza sulla sinistra è presente un ponticello, lasciare la strada e prendere il ponte. Interessante la presenza di una stele di pietra che indica il confine tra gli Stati di Milano e Venezia. Mantenendosi sul limitare del campo che si trova sulla destra, si raggiunge, dopo poche centinaia di metri, una strada bianca che parte verso sinistra, seguendola si arriva ad un boschetto dove la strada scende dal piano fondamentale della pianura: si tratta probabilmente di una sponda del Lago Gerundo di cui è ancora visibile la scarpata.

 

La scarpata del Lago Gerundo sotto la pioggia – Marton Maggio 2016

Seguire la strada che curvando sulla destra si riporta al piano fondamentale della pianura. La strada sbocca su di un’altra strada bianca che prende sulla sinistra e prosegue poi a destra in direzione di cascina Saragozza. Qui la strada diventa asfaltata e prende il nome di Via Roma, la si segue fino a raggiungere il ponte di Montodine sul Serio che si attraversa tramite il passaggio pedonale sul lato sinistro. Attraversato il ponte tenere la sinistra sul passaggio che porta in un parcheggio (Piazzale Pagliari) davanti al grande oratorio del paese. Attraversare tutto il parcheggio e prendere a sinistra via Benvenuti che sale verso il centro del paese, passare di fronte alla chiesa e proseguire fino a svoltare sulla sinistra in via Crotti. Seguirla fino alla fine del quartiere residenziale e prendere sulla destra via Gramsci. La via si fa sterrata e con un sottopasso supera il Provinciale 5, passa di fronte ad un agriturismo e svolta verso sinistra, seguirla poi alla svolta verso destra che conduce ad un piccolo casolare abbandonato. Qui si prende a sinistra su una strada di campagna che porta ad una “fuga”: tipica forra di questa zona originata ???? CIT

Di fronte alla “fuga” sulla sinistra, tra i rovi, è presente un sentiero di cacciatori che scende e risale sull’altro lato della forra, è leggermente scosceso, prestare attenzione.

Ci si ritrova in un campo dal quale si raggiunge in pochi istanti una strada bianca che porta alla strada per il Santuario della Madonna dei Prati. Se si prende a destra si raggiunge in pochi minuti il Santuario dove sono presenti servizi igenici e acqua. Prendere quindi a sinistra per raggiungere via Caprotti che si prende a sinistra per poi svoltare a destra su via Roma verso il centro di Moscazzano. [Nel parchetto a metà della via è presente una fontanella]

[Fino al mio penultimo sopralluogo si poteva prendere via Caprotti verso destra e con la seconda stradina sulla sinistra, che passando tra alcuni cortili tagliava tutto il paese e correva parallela al tracciato, arrivare ad un cancello che avevo sempre trovato legato con del fil di ferro. Nell’ultimo viaggio invece c’era un catenaccio con lucchetto che rende questa opzione impraticabile.]

Tenersi sulla destra per imboccare via Rovereto che si segue fino a svoltare sulla destra in via San Donato. Quando la strada fa una piccola curva sulla sinistra ci si ritrova allineati al tracciato ed ignorando l’asfalto che prosegue sulla destra si prosegue dritto sulla sterrata in direzione della “fuga”. Qui ci troviamo alla “Viacava” citata da Ferrari

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L’imbocco di Viacava – Marton Aprile 2017

 

Si attraversa la “fuga” fino ad incrociarne una perpendicolare: qui la strada volge a destra, poi una svolta a sinistra porta alla strada per San Donato che si prende verso sinistra. Dopo pochi metri e presente un altro cartellone dell’Ecomuseo sulla flora e la fauna di queste forre. A una ventina di metri bisogna lasciare la strada e salire dall’erta che sulla destra porta in un campo. Tendosi al limitare del campo sulla destra, si segue l’andamento della fuga costeggiandola fino a che termina il campo coltivato, portarsi quindi sulla sinistra per intercettare un ponticello che attraversa il fosso. Qui c’è un attraversamento un po’ difficoltoso dovuto alle sterpaglie ma seguendo i sentieri tracciati dalle nutrie è facile venirne a capo. Usciti da questo boschetto ci si trova nei campi, seguire il fosso e alla prima chiusa che si incontra attraversarla lasciandosi il fosso sulla destra. Alla successiva riportarsi sul lato opposto e proseguire sempre dritto fino a sbucare sulla Provinciale 43. Prendere la destra e, dopo una cinquantina di metri, la strada sterrata sulla sinistra. Si arriva ad uno svincolo che immette sulla Provinciale 5, uno dei tratti segnalati come tra i più pericolosi. Tenendosi sulla destra dopo pochi metri si può scendere su di una stradina di servizio per camminare al sicuro ma dopo qualche centinaio di metri bisogna riportarsi sulla Provinciale. Qui bisogna camminare per un paio di chilometri sul margine della strada: fare molta attenzione, le vetture viaggiano a velocità sostenuta e spesso si tratta di mezzi pesanti. Giunti alla rotonda prendere la seconda uscita mantenendosi sulla Provinciale 5 fino a raggiungere via Industrie sulla destra. Attraversare la zona industriale e tenendosi sulla destra dell’ultimo piazzale, entrare nel campo e puntare il filare di alberi che si trova di fronte, andando verso destra si troverà una stradina che sulla sinistra scende dalla “costa” e raggiunge la Strada Provinciale 17 che si segue verso destra, dopo un centinaio di metri imboccare la strada bianca sulla sinistra; qui ci si trova per un breve tratto di nuovo allineati al tracciato della Regina. Al termine della strada entrare nel campo di fronte e puntare il filare di alberi dove corre una roggia, seguirla verso destra fino a raggiungere una strada bianca dove un ponte scavalca la roggia sulla sinistra. Passato il ponte mantenersi sulla strada bianca fino alla svolta a gomito dopo circa quattrocento metri, ignorare la strada e svoltare a destra nello spazio tra due campi dirigendosi verso un piccolo fosso costeggiato da alberi. Seguirlo verso sinistra fino a trovare un altro interstizio tra due campi sulla destra che conduce ad una strada bianca, imboccarla sulla destra e mantenere la destra anche al bivio successivo dove la strada diventa asfaltata. All’incrocio successivo prendere a sinistra seguendo le indicazioni per la trattoria, dopo una curva a “S” la strada si allinea nuovamente al tracciato della Strada Regina per poi discostarsi quando piega verso sinistra. Sorpassare la trattoria dirigendosi verso il complesso di cascine.

[Qui sto valutando una variante per evitare di passare per una proprietà privata ma devo ancora verificare che sia percorribile]

Attraversato il provinciale seguire

 

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